Ping-pong: ecco le regole ufficiali e come giocare
Il tennistavolo, meglio conosciuto come Ping-pong è un gioco popolarissimo nato alla fine dell’800 negli Stati Uniti, anche se il primo brevetto ufficiale viene presentato a Londa da James Devonshire.
La sua popolarità è dovuta dal fatto che è un gioco con delle regole molte semplici, anche se, come vedremo, molto diverse tra quelle ufficiali che vengono utilizzate nei tornei e quelle “casalinghe” nelle partite tra amici.
Inoltre, per giocarci si ha bisogno solamente di un tavolo provvisto di rete, due racchette, una pallina e tanta voglia di divertirsi. Questo ha sicuramente contribuito alla rapidissima diffusione del ping-pong in tutto il mondo.
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Le regole base del ping-pong
La prima regola, ovviamente, è che chi fa più punti, vince la partita. Ma quanti punti bisogna fare? Nelle partite tra amici solitamente vince il primo che arriva a 21 punti; in realtà, in quelle ufficiali, vince il game il primo che arriva a 11.
Per fare punto, bisogna che la pallina faccia due o più rimbalzi nel campo opposto, oppure che l’avversario non riesca a colpire la pallina dopo che abbia fatto un rimbalzo nel proprio campo. Il punto si ottiene anche quando uno dei due giocatori sbaglia per due volte di fila la battuta; come nel tennis, è doppio fallo.
Le battute vengono effettuate alternativamente dai giocatori delle due squadre; nei tornei ufficiali la battuta viene cambiata ogni due punti, mentre nelle partite amatoriali solitamente la regola prevede il cambio servizio ogni cinque punti.
Una speciale versione del ping-pong è quella in cui si gioca 2 contro 2. In questo caso, il modo per fare punto è sempre lo stesso, cambia solo il fatto che la pallina dovrà essere colpita alternativamente dai due giocatori nel corso dello scambio.
Come si conteggiano i punti e come si vince il match
Come abbiamo detto precedentemente, nelle regole ufficiali del Ping-pong, il primo giocatore che arriva a 11 punti vince. Ma vince la partita? No, vince solamente quello che in gergo viene definito “game”. Per vincere la partita, bisognerà vincere più game. Quanti? Dipende, solitamente le partite vengono decise al meglio dei 7, dei 5 o dei 3 game: si giocano più game “agli 11” e vince la partita il primo che arriva a 4, 3 o 2 vittorie.
Inoltre, esattamente come nel tennis, sono previsti i cosiddetti “vantaggi”. Quando una partita è sul risultato di parità 10 a 10 (o 20 a 20, in caso di partite al 21), per poter vincere la partita ad un giocatore non basterebbe fare un solo punto, ma due punti. Insomma, per vincere devono esserci almeno due punti di distacco tra i due giocatori.
Un’altra regola mutuata dal tennis (stiamo pur sempre parlando del tennistavolo) è il cambio di campo durante il match. Probabilmente non sarete molto avvezzi a questa regola, perché nelle partite tra amici non si segue, però nei tornei ufficiali alla fine di ogni game, i giocatori si invertono la posizione. E nel game decisivo per la partita, ogni 5 punti i giocatori cambiano di campo.
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Come funziona la battuta?
Da sempre motivo di litigi nelle partite tra amici, la battuta segna l’inizio della partita di Ping-pong. Motivo di litigio perché secondo la vulgata la battuta andrebbe fatta rimbalzare nel campo opposto incrociandola; quindi, se si batte a sinistra, la palla deve rimbalzare nella metà campo destra dell’avversario. In realtà questa regola non esiste, o meglio, vale solo nel doppio. Nel singolo, l’importante è che la pallina rimbalzi prima nel proprio campo, e poi in quello dell’avversario,indipendentemente da dove rimbalza, se sinistra o destra.
Anche il come deve essere effettuata la battuta è tema controverso. Infatti, le regole prevedono che si tenga la pallina sul palmo disteso della mano, che la si lanci in aria in verticale per almeno 16 centimetri e senza rotazione e che solo allora la si colpisca con la racchetta. Quindi, non si può servire tenendo la pallina tra le dita o tra il palmo della mano e la racchetta o in qualunque modo vi permetta di imprimere alla pallina una rotazione che non derivi esclusivamente dall’impatto con la racchetta.
Infine, sempre come per il tennis, esiste il “net” o “rete” o, come sarebbe meglio dire, “let” che deriva dalla frase inglese "Let's play again" cioè "rigiochiamo". Il “let” si ha quando la pallina viene battuta, colpisce la rete e solo successivamente finisce nel campo dell’avversario. Il giocatore che ha fatto “let” può ripetere la battuta un numero infinito di volte, a differenza del tennis, dove si ha un solo bonus.
I falli nel Ping-pong
Il primo tipo di fallo che si può fare nel giocare a ping-pong si ha ovviamente quando si colpisce la palina con la racchetta non facendola rimbalzare nel campo dell’avversario, oppure, nel caso di una risposta, nel caso in cui la pallina abbia fatto due rimbalzi nel proprio campo prima di averla colpita.
Inoltre, si commette fallo nel caso in cui si colpisca la rete, o il sostegno della stessa, con qualsiasi parte del corpo, o con la racchetta.
Un altro tipo di fallo si ha quando di tocca il tavolo con la mano libera, ossia con la mano che non impugna la racchetta. In questo caso specifico è sempre fallo, e il punto va all’avversario. Invece, se si tocca il tavolo con la mano che impugna la racchetta non è fallo.
Anche se il tavolo viene spostato da uno dei due giocatori si ha un fallo, con conseguente punto per il giocatore non colpevole.
Infine, ultima casistica di fallo, si ha nel caso in cui uno dei due giocatori parli durante lo scambio, causando una distrazione all’avversario.
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